mercoledì, aprile 05, 2006

interventi

Ormai stiamo volando verso l'unificazione degli albi. Sono pertanto sempre di più le occasioni che ci vedono impegnati fianco a fianco con i colleghi ragionieri. Sabato scorso, presso lo Sheraton Nicolaus Hotel, si è tenuto un convegno in tema di Principi Contabili e Revisione Contabile; si celebrava inoltre il decennale della nascita della Unione Giovani Ragionieri Commercialisti. L'occasione era quindi propizia per affermare, in vista dell'unificazione degli albi, i principi guida per l'attività sindacale delle due associazioni di categoria. Lo ha fatto mirabilmente il nostro presidente Ferdinando Boccia che, in un applaudito intervento, ha sapientemente tracciato le direttrici per l'attività sindacale della nostra associazione e, speriamo, dell'Unione Giovani Ragionieri Commercialisti.

CONVEGNO PER IL DECENNALE DELLA UNIONE GIOVANI RAGIONIERI DI BARI

“PRINCIPI CONTABILI E REVISIONE AZIENDALE”

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Autorita’, cari colleghi, illustri relatori, ringrazio l’Unione Giovani Ragionieri Commercialisti di Bari ed il suo Presidente per l’invito. Certamente non vi intratterrò con una relazione di carattere tecnico/scientifico sui ‘principi contabili e la revisione’. Ci sono qui degli ottimi relatori che penseranno a ciò in maniera certamente migliore di come potrei farlo io. Sono qui, invece, a porgere a tutti voi, i saluti dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti di Bari e Trani ed a celebrare i vostr 10 anni di attività a favore della categoria. Come dice la Vostra brochure ‘anni di attivita’ di sostegno e di supporto alla categoria’.Appare pertanto evidente la comunanza di intenti fra l’Unione dei Giovani Ragionieri e quella dei Giovani Dottori Commercialisti, che dal luglio scorso rappresento per la circoscrizione di Bari e Trani. Unione Giovani Dottori Commercialisti che, a livello locale, da 37 anni (ci siamo costituiti infatti a Bari nel 1969) e a livello nazionale da 40, e’ impegnata nel ruolo formativo, ma soprattutto in quello sindacale. Pur rivendicando un insostituibile ruolo nell’attività formativa, sempre appartenutoci in questi ultimi 40 anni, oggi più che mai ritengo sia l’attività sindacale l’obiettivo di riferimento per le rispettive unioni giovanili.
L’Unione che rappresento e’ fortemente impegnata su questo aspetto in particolare a favore dei giovani colleghi.Ancora nel corso del nostro 44°congresso nazionale, che si è concluso sabato scorso a Perugia, abbiamo ribadito che:

1. i nostri rispettivi ordini nazionali dovrebbero porre fine alla nota querelle sulla data di decorrenza dell’unificazione e porre mano, invece, ai lavori delle commissioni che porteranno di fatto all’unificazione;

2. il d.lgs 139 del 2005 (il decreto di unificazione dei nostri due ordini) ha posto un vincolo assolutamente penalizzante per i giovani colleghi, nel prevedere un’anzianità di cinque anni per poter svolgere la funzione di dominus di un praticante.A mio modesto avviso, porre un vincolo del genere, svilisce, di fatto, tutto il significato formativo del tirocinio professionale prima e dell’esame di stato poi. Siamo abilitati a fare i professionisti ma non siamo abilitati a fare i dominus???Senza considerare che tale vincolo ostacola l’associazionismo professionale fra i giovani, che spesso entrano come praticanti e poi rimangono negli studi a svolgere la professione come associati viste le affinità, anche anagrafiche.L’ U.N.G.D.C. ha chiesto pertanto la riforma di tale passaggio normativo.

ed ancora………….

3.sappiamo quanta difficoltà abbiano i giovani colleghi ad accedere ai collegi sindacali, mentre abbiamo appreso dagli organi di stampa che ci sono colleghi che hanno anche 80 e più collegi sindacali.E’ necessario un correttivo!!! Foss’anche sotto forma di codice di autoregolamentazione.Anche per acquisire maggiore credibilità agli occhi del ceto imprenditoriale che, su questo argomento, ha avuto gioco facile nel sostenere come ciò sia difficilmente conciliabile con la qualità del lavoro svolto.Personalmente ritengo che non vada solo posto un tetto numerico ma debba anche essere pesato il numero degli incarichi.Su quest’ultimo aspetto siamo stati felici e onorati, come U.N.G.D.C., nell’apprendere che quest’idea e’ stata sposata dal nostro consiglio nazionale che in un recente convegno organizzato a Napoli, ha ritenuto quella della limitazione agli incarichi nei collegi sindacali come garanzia di qualità e tutela della legalità.

ed ancora…………..

4.quanto alla formazione professionale continua, come e’ gia stato reso pubblico con un comunicato congiunto delle nostre associazioni, dobbiamo segnalare il nostro disappunto per il mancato inserimento, tra i soggetti deputati alla erogazione di formazione, della nostra Unione, nonostante il diffuso e intenso impegno sia a livello nazionale che in ambito locale, per la promozione e la realizzazione di eventi formativi di grande rilevanza, fin da quando la formazione non era ancora un obbligo.Reclamiamo, inoltre, la massima serietà nella gestione della ‘F.P.C.’. Noi giovani siamo stati particolarmente attenti alla partecipazione a corsi ed eventi formativi, molti dei quali anche a pagamento, pertanto con grande impiego di energie e capitali, e non possiamo accettare forme di condono per sanare con effetto retroattivo le mancanze di colleghi meno sensibili alla F.P.C..

5. E dulcis in fundo, invochiamo un progressivo rinnovo generazionale delle nostre rappresentanze nazionali, sia in termini di numero di mandati che in termini anagrafici. Una classe professionale che vede il 65% degli iscritti sotto i 45 anni mal si concilia con una classe dirigente over 60. Il nostro suggerimento è stato di portare l’età media dei consiglieri sotto i 50 anni e di porre un limite al numero dei mandati. A mio modesto avviso quanto detto dovrebbe coinvolgere, a cascata, dai vertici nazionali, quelli locali.
Faccio quindi ancora una volta all’Unione Giovani Ragionieri gli auguri per il decennale di attività, ma soprattutto faccio all’Unione Giovani Ragionieri gli auguri di un buon lavoro a sostegno della categoria … gli argomenti di riflessione e confronto, come vedete, non ci mancano.

Vi ringrazio per l’attenzione.